Erano al massimo 10.000 nel 2012, oggi non sono neppure la metà: si tratta del popolo Changpa, cugini dei tibetani, del Ladakh indiano. La lana delle loro greggi di capre è la materia prima, la famosa pashmina, da cui fu sviluppata la stoffa del cosiddetto cashmere. A 4000 metri, oltre il passo del Tangang La, un gruppetto di questi pastori ha acceso un piccolo fuoco.

Si sono accampati ben lontano dalla pista che conduce da Leh a Manali, 480 epici km di selvaggia bellezza. 

Phuntsok e altri pastori Changpa. Chantang Plateau, Ladakh. Foto Renzo Garrone

E’ un pomeriggio inoltrato, a fine settembre, e fa già freddo. Phuntsok, un cappello da cowboy calato in testa, ha 400 animali. Cerca di continuo il pascolo, lo farà anche quando – tra non molto – arriverà la neve. Parliamo di tante cose, mi offre una tazza di tè. Gli chiedo dei figli. No, non li manda a scuola. Ce ne sarebbe una a Nyoma, a mezza giornata di pickup da qui, ma lui ha bisogno dei ragazzi per pascolare le bestie, unica sua ricchezza. Ai Changpa del Ladakh, in via d’estinzione, ho dedicato un libro fotografico con interviste: Indagine sulla pashmina.
Per chi voglia saperne di più:

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